Il Bar Colonie: per F.A. l’attività da cui ricominciare

 

C’è una bella storia che arriva dal Bar Colonie. Di donne, di lavoro, di integrazione. Una storia di ripartenza. È quella di F.A. una donna di origine nigeriana, in Italia dal 2016, ex vittima di tratta, che fa parte del Progetto RETE SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), inserita proprio al Bar del Parco di via del Sale per la sua prima vera e propria esperienza professionale.

 

“E’ un’attività movimentata che mi aiuta nel rapporto con gli altri e a velocizzarmi nei movimenti”, racconta F.A. che al bar si occupa principalmente di preparare i caffè e relazionarsi con i clienti. “Il lavoro al Bar mi piace – commenta – Mi piace soprattutto rapportarmi con i clienti e i colleghi, Matteo ed Hervé (leggi qui). Quella al bar si tratta, infatti, di un’esperienza che consente a F.A. di entrare in contatto con molte persone di età differenti, dai bambini ai più anziani, e di imparare meglio l’italiano. “Ora riesco anche a riconoscere i vari tipi di gelato”, sorride lei.

 

Accanto a lei Danila, assistente sociale: “Stiamo accompagnando F.A. nel suo percorso con l’obiettivo di evitare l’assistenzialismo, a favore del raggiungimento di un’autonomia personale. Le stiamo insegnando anche ad andare in bicicletta, in modo che possa essere più rapida nei movimenti e indipendente”. Nel frattempo, raggiunge in modo autonomo a piedi il Bar Colonie, re-imparando l’importanza di prendersi degli impegni, di arrivare in orario e pratica attività fisica.

 

L’impiego al Bar permette a F.A. di ritrovare forza in se stessa e reinventarsi, anche acquisendo le competenze tecniche di un nuovo mestiere. “Questa collaborazione – conclude Danilacome altre di questo genere, ha riscontri positivi in un duplice senso: per la donna perché riesce a introdursi gradualmente in contesti normalizzanti, ma sempre protetti; per la rete sociale perché la collaborazione tra istituzioni e cooperative a favore dell’accoglienza è importante per costruire una rete tra pubblico e privato che fa bene a tutti”.

 

Grazie a F.A. per la sua testimonianza e il suo impegno e buona fortuna per questo lavoro e per il futuro!

 

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